Sono tornato ma…

Andrea Trofino
3 min readMay 5, 2021

Non so da dove ricominciare mia cara. So che mi sono perso nel frattempo tra le righe ricolme di odio dei Social Network che ci fanno arrabbiare dei problemi inutili di altre persone che neanche conosciamo per cose altrettanto inutili. Eppure è proprio lì che ci siamo continuati ad incontrare per poi dimenticarci come due sconosciuti sfioratisi ad un un incrocio lanciadonci uno sguardo di intesa intensa. I ricordi qua sopra durano meno del tempo di poterli creare, scorrono via troppo veloci come i pensieri stessi, ce ne dimentichiamo facilmente. Dovremmo tornare nel mondo dei riti e della dura o della dolce realtà, dovremmo affrontarla con tutto il cuore in mano e gli occhi che guardano altri veri occhi belli e azzurri come le piscine vicino alle spiagge in hotel bianchi e illuminati solo dalla luce del sole.
Io di te ho visto solo quelli sopra la mascherina e poi nient’altro, un pezzo della tua voce che mi si è infilato tra le orecchie, avrei voluto che fosse stata musica ma qualcosa ha stonato e non ti ho vista più.

Il colpevole è stato mio padre. Lui mi ha ucciso nello stesso attimo in cui mi ha creato. E’ qualcosa che forse direbbe anche Cristo ripensando alla sua vita, nulla di divino in fondo, solo il desiderio di idealizzare un padre assente, di crearlo addirittura a “sua immagine e somiglianza!.

Ogni volta che cerco di fuggire per trovare te c’è una corda che mi tiene fermo ed è il ricordo di una catena che mi riporta a casa attaccata sotto il divano dove dorme e riposa il padre. Il Padre di ogni mia pena, il Padre della sofferenza, del peccato e del senso di colpa che ci portiamo dietro da duemila anni.
Sono giunto alla conclusione che è lui l’origine di ogni male ecco perché è bene adorare qualcosa che ci allontani via dalla nostra casa il più presto possibile. Dobbiamo andare via dalla casa del Padre al più presto appena siamo abbastanza adulti da poterlo sostituire con noi stessi e con una donna, in quel periodo che diventiamo uomini.

E’ questo forse anche uno dei motivi per cui misero in croce Gesù, un povero “Cristo” e che da orfano predicava come creatore del Suo Mondo il suo stesso carnefice e lo aveva elevato a divinità. Una grandissima sottostima di se stessi di fronte ai propri genitori adulti, una malattia che si può protrarre fino a tarda età e che non fa crescere mai davvero, non rende uomini indipendenti. Questo è stato il peccato di Cristo. Non rendersi indipendente dal Padre e diventare egli stesso un vero Dio.

Ma è da quel punto che si sono generati duemila anni della nostra storia: da un uomo che ha posto il padre sacrificatore a suo dio e padrone. E quindi forse è vero che siamo ancora schiavi del patriarcato.
Il mio errore è stato quello di pensare che il patriarcato punisse soltanto le donne, che le religioni con cui noi stessi ci crocifiggiamo senza saperlo rendessero schiave solo le femmine nei confronti di maschi cattivi e mostruosi, ma la verità è che invece siamo tutti schiavi quando eleggiamo un altro da noi come nostro unico Re e Padrone.
Qualcuno che non esiste che lasciamo diventi il frutto della nostra passione e per passione si intende sofferenza ed eccessiva emozionalità dei nostri eventi.

Non riesco più a scrivere come vorrei e forse sarò per sempre incapace di scrivere un libro che mi renda celebre e riconosciuto. Nonostante tutte queste idee che si accavallano tra loro l’unica cosa a cui mi resta pensare e che cerco di pensare il più possibile sono quegli occhi azzurri come una piscina sopra la mascherina. La tua bocca rimane mistero.

Dovrebbero fare in modo di trasformare la divinità che adesso amiamo come figura maschile, in una donna con i capelli stupendi e non un vecchio canuto col bastone. Forse oggi come oggi abbiamo bisogno di un dio che abbia le forme femminili poiché dopo che siamo stati abbandonati dal padre siamo stati abbandonati anche dalla madre e per rinascere abbiamo necessità di una nuova figura femminile, di una nuova Madonna.

La verità è che in questi tempi siamo diventati tutti orfani. Siamo un gregge che ha bisogno di nuove regole da seguire, di nuove Tavole della Legge, di un nuovo addomesticamento, ma forse più di ogni altra cosa è proprio dell’abbraccio che abbiamo bisogno, di quell’abbraccio che è venuto a mancare molto tempo prima che ce ne accorgessimo. In realtà ognuno di noi sta venendo a mancare a se stesso. Dobbiamo recuperarci dopo un lungo, lungo abbraccio con una donna e tornare uomini che camminano sul mondo e ne siano padroni.

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Andrea Trofino

Insegnante di inglese, interprete, scrittore e coach